Partecipazione al piano di zona
I Comuni in linea con quanto stabilito dall'art 20 della L.R. 3/2008 promuovono forme di collaborazione tra enti pubblici e privati al fine di dare attuazione al principio di sussidiarietà e costruire un welfare delle opportunità come previsto nel libro verde del ministero del lavoro e, della salute e delle politiche sociali.
Valori guida della programmazione e della gestione del piano sono partecipazione, responsabilità, coerenza, solidarietà e sussidiarietà.
Per realizzare una programmazione dei servizi e degli interventi sociali i comuni intendono invitare, sollecitare ed aggregare tutti gli enti pubblici e privati presenti nel territorio che sono vicini ai bisogni della gente.
Con questo piano di zona si riconferma pertanto l'interesse a svolgere un ruolo di governance intesa come azione di orientamento a programmare, attuare e verificare le azioni in uno spirito di collaborazione e di confronto tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti e di concertazione e negoziazione con i soggetti non istituzionali.
In questa logica gli attori che intendono collaborare alla elaborazione e gestione del piano di zona sono chiamati pertanto ad assumere un ruolo propositivo, di condivisione e di responsabilità.
Gli enti del terzo settore sono chiamati a lavorare per la realizzazione della rete dei servizi territoriali mettendo a disposizione anche proprie risorse come previsto dall'art. 5 della L. 328/00.
Il ruolo che assumono i soggetti che aderiscono al piano non è pertanto quello di avvallare, supportare e concorrere a realizzare decisioni prese dall'ufficio di piano, ma riuscire ad essere interlocutori preparati e validi.
Agli enti viene chiesto di concorrere a ridefinire gli obiettivi posti nella programmazione zonale, di concordare la definizione delle priorità di intervento, di portare all'attenzione dei nuovi bisogni del territorio non presi in considerazione.
Sulla base del lavoro svolto in questi anni si sottolinea l'importanza del confronto e della collaborazione che è andata intensificandosi sia con le realtà scolastiche che con quelle del terzo settore.
LA PARTECIPAZIONE DI:
3° SETTORE
ISTITUTI SCOLASTICI
ORGANIZZAZIONI SINDACALI